Mentre 6 manager dell'azienda risultano indagati con pesantissime accuse relative all'omissione delle misure di sicurezza nonostante la loro consapevolezza che gli impianti non fossero più sicuri, si chiudono i battenti della fabbrica della morte, e io mi incazzo veramente con questi 6 delinquenti perchè se avessero adempiuto ai loro compiti gli impianti sarebbero stati messi in sicurezza, ovviamente spendendo molti soldi, oppure dovevano cessare molto tempo prima le attività come era già deciso del resto, ed è proprio per questo che non si investiva più nella sicurezza ma, al contrario si tirava fino alla chiusura con i macchinari rattoppati e sobbarcando gli operai di straordinari fino all'inverosimile.
Sono anch'io operaio e vivo tutti i giorni la realtà di fabbrica con i suoi problemi ed esprimo ancora il mio cordoglio per i famigliari delle vittime, spero che ottengano giustizia.

Il padre di Bruno Santino,
uno delle vittime del rogo,
mostra la foto di suo figlio
Stò facendo un giro per lasciare un po di saluti. Ciao da Maria
RispondiEliminaLa chiusura era già annunciata col trasferimento delle attività a Terni.
RispondiEliminaProprio per questo la Thyssen pare avesse colpevolmente smesso di investire sulla sicurezza, tanto da essere sanzionata dalla compagnia assicuratrice.
Speriamo che le pene nei confronti dei colpevoli siano esemplari...