giovedì 29 aprile 2010

io sto con il Fatto Quotidiano

Schifani ha chiesto un risarcimento di 720.000 € al Fatto per le inchieste su di lui, è in pericolo la libertà di stampa.

esprimo al Fatto incoraggiamento e solidarietà per il vile attacco di Schifani, volevo sottolineare che queste intimidazioni sono possibili in questo paese soprattutto grazie ad una grande massa di personaggi che non hanno mai il coraggio di prendere una posizione.
Berlusconi, Cicchitto e company sono molto espliciti, attaccano a testa bassa facendo nomi e cognomi, sono privi di vergogna.
Ma in questa vicenda bisogna ricordare il signor Fabio Fazio, che è capace di intervistare persone di rottura come Saviano, mentre tempo fa ebbe il coraggio di dissociarsi da Travaglio mentre raccontava della Sicula Broker, e il giorno dopo si scusò per le gravi affermazioni del nostro Marco.
Di gente come Fazio ne è piena l'Italia, in TV, nei giornali, ovunque ..... gente tiepida, che sta un pò di là .... ma anche un pò di qua; che protesta, ma sempre e solo fino ad un certo punto; sono questi che danno la possibilità al regime di crescere e ai cannibali della Costituzione di farne scempio.

ps: questo mio pensiero è stato pubblicato dal "Fatto Quotidiano" nel numero del 1° maggio .......... onoratissimo.

Assemblea azionisti Telecom Italia - intervento di Beppe Grillo

sabato 17 aprile 2010

SAVIANO RISPONDE A BERLUSCONI, contro le accuse a lui mosse di mettere in cattiva luce l'Italia raccontando di mafia

Presidente Silvio Berlusconi, le scrivo dopo che in una conferenza stampa tenuta da lei a Palazzo Chigi sono stato accusato, anzi il mio libro è stato accusato di essere responsabile di "supporto promozionale alle cosche". Non sono accuse nuove. Mi vengono rivolte da anni: si fermi un momento a pensare a cosa le sue parole significano. A quanti cronisti, operatori sociali, a quanti avvocati, giudici, magistrati, a quanti narratori, registi, ma anche a quanti cittadini che da anni, in certe parti d'Italia, trovano la forza di raccontare, di esporsi, di opporsi, pensi a quanti hanno rischiato e stanno tutt'ora rischiando, eppure vengono accusati di essere fiancheggiatori delle organizzazioni criminali per il solo volerne parlare. Perché per lei è meglio non dire.
è meglio la narrativa del silenzio. Del visto e taciuto. Del lasciar fare alle polizie ai tribunali come se le mafie fossero cosa loro. Affari loro. E le mafie vogliono esattamente che i loro affari siano cosa loro, Cosa nostra appunto è un'espressione ancor prima di divenire il nome di un'organizzazione.
Io credo che solo e unicamente la verità serva a dare dignità a un Paese. Il potere mafioso è determinato da chi racconta il crimine o da chi commette il crimine?

Il ruolo della 'ndrangheta, della camorra, di Cosa nostra è determinato dal suo volume d'affari - cento miliardi di euro all'anno di profitto - un volume d'affari che supera di gran lunga le più granitiche aziende italiane. Questo può non esser detto? Lei stesso ha presentato un dato che parla del sequestro alle mafie per un valore pari a dieci miliardi di euro. Questo significa che sono gli scrittori ad inventare? Ad esagerare? A commettere crimine con la loro parola? Perché? Michele Greco il boss di Cosa Nostra morto in carcere al processo contro di lui si difese dicendo che "era tutta colpa de Il Padrino" se in Sicilia venivano istruiti processi contro la mafia. Nicola Schiavone, il padre dei boss Francesco Schiavone e Walter Schiavone, dinanzi alle telecamere ha ribadito che la camorra era nella testa di chi scriveva di camorra, che il fenomeno era solo legato al crimine di strada e che io stesso ero il vero camorrista che scriveva di queste storie quando raccontava che la camorra era impresa, cemento, rifiuti, politica.

Per i clan che in questi anni si sono visti raccontare, la parola ha rappresentato sempre un affronto perché rendeva di tutti informazioni e comportamenti che volevano restassero di pochi. Perché quando la parola rende cittadinanza universale a quelli che prima erano considerati argomenti particolari, lontani, per pochi, è in quell'istante che sta chiamando un intervento di tutti, un impegno di molti, una decisione che non riguarda più solo addetti ai lavori e cronisti di nera. Le ricordo le parole di Paolo Borsellino in ricordo di Giovanni Falcone pronunciate poco prima che lui stesso fosse ammazzato. "La lotta alla mafia è il primo problema da risolvere ... non deve essere soltanto una distaccata opera di repressione ma un movimento culturale e morale che coinvolga tutti e specialmente le giovani generazioni le spinga a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale della indifferenza della contiguità e quindi della complicità. Ricordo la felicità di Falcone quando in un breve periodo di entusiasmo mi disse: la gente fa il tifo per noi. E con ciò non intendeva riferirsi soltanto al conforto che l'appoggio morale dà al lavoro dei giudici, significava soprattutto che il nostro lavoro stava anche smuovendo le coscienze".

Il silenzio è ciò che vogliono. Vogliono che tutto si riduca a un problema tra guardie e ladri. Ma non è così. E' mostrando, facendo vedere, che si ha la possibilità di avere un contrasto. Lo stesso Piano Caserta che il suo governo ha attuato è partito perché è stata accesa la luce sull'organizzazione dei casalesi prima nota solo agli addetti ai lavori e a chi subiva i suoi ricatti.
Eppure la sua non è un'accusa nuova. Anche molte personalità del centrosinistra campano, quando uscì il libro, dissero che avevo diffamato il rinascimento napoletano, che mi ero fatto pubblicità, che la mia era semplicemente un'insana voglia di apparire. Quando c'è un incendio si lascia fuggire chi ha appiccato le fiamme e si dà la colpa a chi ha dato l'allarme? Guardando a chi ha pagato con la vita la lotta per la verità, trovo assurdo e sconfortante pensare che il silenzio sia l'unica strada raccomandabile. Eppure, Presidente, avrebbe potuto dire molte cose per dimostrare l'impegno antimafia degli italiani. Avrebbe potuto raccontare che l'Italia è il paese con la migliore legislazione antimafia del mondo. Avrebbe potuto ricordare di come noi italiani offriamo il know-how dell'antimafia a mezzo mondo. Le organizzazioni criminali in questa fase di crisi generalizzata si stanno infiltrando nei sistemi finanziari ed economici dell'occidente e oggi gli esperti italiani vengono chiamati a dare informazioni per aiutare i governi a combattere le organizzazioni criminali di ogni genealogia. E' drammatico - e ne siamo consapevoli in molti - essere etichettati mafiosi ogni volta che un italiano supera i confini della sua terra. Certo che lo è. Ma non è con il silenzio che mostriamo di essere diversi e migliori.

Diffondendo il valore della responsabilità, del coraggio del dire, del valore della denuncia, della forza dell'accusa, possiamo cambiare le cose.

Accusare chi racconta il potere della criminalità organizzata di fare cattiva pubblicità al paese non è un modo per migliorare l'immagine italiana quanto piuttosto per isolare chi lo fa. Raccontare è il modo per innescare il cambiamento. Questa è l'unica strada per dimostrare che siamo il paese di Giovanni Falcone, di Don Peppe Diana, e non il paese di Totò Riina e di Schiavone Sandokan. Credo che nella battaglia antimafia non ci sia una destra o una sinistra con cui stare. Credo semplicemente che ci sia un movimento culturale e morale al quale aspirare. Io continuerò a parlare a tutti, qualunque sarà il credo politico, anche e soprattutto ai suoi elettori, Presidente: molti di loro, credo, saranno rimasti sbigottiti ed indignati dalle sue parole. Chiedo ai suoi elettori, chiedo agli elettori del Pdl di aiutarla a smentire le sue parole. E' l'unico modo per ridare la giusta direzione alla lotta alla mafia. Chiederei di porgere le sue scuse non a me - che ormai ci sono abituato - ma ai parenti delle vittime di tutti coloro che sono caduti raccontando. Io sono un autore che ha pubblicato i suoi libri per Mondadori e Einaudi, entrambe case editrici di proprietà della sua famiglia. Ho sempre pensato che la storia partita da molto lontano della Mondadori fosse pienamente in linea per accettare un tipo di narrazione come la mia, pensavo che avesse gli strumenti per convalidare anche posizioni forti, correnti di pensiero diverse. Dopo le sue parole non so se sarà più così. E non so se lo sarà per tutti gli autori che si sono occupati di mafie esponendo loro stessi e che Mondadori e Einaudi in questi anni hanno pubblicato. La cosa che farò sarà incontrare le persone nella casa editrice che in questi anni hanno lavorato con me, donne e uomini che hanno creduto nelle mie parole e sono riuscite a far arrivare le mie storie al grande pubblico. Persone che hanno spesso dovuto difendersi dall'accusa di essere editor, uffici stampa, dirigenti, "comprati". E che invece fino ad ora hanno svolto un grande lavoro. E' da loro che voglio risposte.

Una cosa è certa: io, come molti altri, continueremo a raccontare. Userò la parola come un modo per condividere, per aggiustare il mondo, per capire. Sono nato, caro Presidente, in una terra meravigliosa e purtroppo devastata, la cui bellezza però continua a darmi forza per sognare la possibilità di una Italia diversa. Una Italia che può cambiare solo se il sud può cambiare. Lo giuro Presidente, anche a nome degli italiani che considerano i propri morti tutti coloro che sono caduti combattendo le organizzazioni criminali, che non ci sarà giorno in cui taceremo. Questo lo prometto. A voce alta.

©2010 Roberto Saviano/
Agenzia Santachiara

giovedì 15 aprile 2010

ANNOZERO, puntata del 15 aprile 2010

C’è uno scontro Quirinale - Berlusconi che non viene raccontato? E in che modo la volontà di cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza mette in discussione i principi della nostra democrazia, come “L’Italia ripudia la guerra”? In che misura la missione in Afghanistan rispetta questo principio costituzionale? Ospiti in studio il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, l’on. Antonio Di Pietro, il fondatore di Emergency Gino Strada, il politologo Edward Luttwak e il direttore de L’Unita’ Concita De Gregorio

sabato 10 aprile 2010

REPORT, puntata del 11 aprile 2010

La puntata si intitola ''LO STATO DEI CONTI'' di Giovanna Boursier.
Equitalia e' una Spa con capitale pubblico, 51% Agenzia delle Entrate e 49% Inps, che fa riscossione di crediti per vari enti, per esempio i Comuni, e riscuote anche i debiti fiscali, cioe' tasse o multe che i cittadini non hanno pagato. Vedremo quanto si paga in piu', cosa comporta una dimenticanza, o una non avvenuta notifica. E' possibile che una mancata riscossione di un canone Rai comporti un'ipoteca sulla casa senza che l'interessato lo sappia? Purtroppo succede spesso. Succede che le aziende che lavorano con gli enti pubblici non vengano pagate nei tempi stabiliti. E le stesse aziende si vedono imposto un fermo amministrativo o un'ipoteca perche' a loro volta pagano in ritardo le imposte. Il sistema della riscossione e' complesso almeno quanto lo e' il bilancio dello Stato. La Finanziaria esiste dal 1978 e dovrebbe essere la manovra annuale che serve al Governo per riequilibrare i conti, visto che siamo strozzati dal debito pubblico. La finanziaria dunque dovrebbe correggere i bilanci con nuove necessita' di spesa, tagli e nuove norme. Solo che normalmente, da settembre a dicembre, i mesi in cui viene discussa nelle Commissioni Bilancio del Parlamento, si riempie di commi e alla fine diventa un maxiemendamento, di solito approvato sotto Natale con un voto di fiducia.
Giovanna Boursier ha percorso il labirinto di norme e leggine incomprensibili non solo ai cittadini, ma anche a parlamentari che le hanno votate. Ogni anno si fanno tagli a Sanita' o Istruzione ma alla fine la manovra finanziaria, nonostante la crisi, con alcuni e' sempre generosa, e cosi' ogni anno vengono concessi, in modo bipartisan, i finanziamenti per il Belice o quelli per i cosiddetti enti inutili. Anche i fondi della ''Legge Mancia'' dal 2005 sono diventati una consuetudine: vengono discussi all'interno delle Commissioni Bilancio delle due Camere dove i parlamentari si spartiscono le quote per i loro territori. Alla fine ce ne e' un po' per tutti: 120mila euro alla congregazione Ave Grazia Plena di Afragola, 66.500 per fare un marciapiede ad Arsie', 50.000 per salvaguardare il parco e la Via Appia, e via con una lunga lista.
Intanto si prova a studiare un nuovo modello di ''autofinanziamento'', per esempio quello di costituire una spa pubblica che valorizzi il patrimonio del Ministero della Difesa. In che modo, e chi lo gestira'?

Andra' inoltre in onda l'inchiesta SICUREZZA STRADALE di Giovanna Corsetti.
L'inchiesta partendo da un caso di ''cronaca stradale'', relativo ad un incidente avvenuto il 28 febbraio 2008, nel comune di Fiumicino, dove hanno perso la vita 5 pedoni vuole capire come da un punto di vista giudiziario si affrontano nel nostro paese gli omicidi su strada. Attraverso l'evolvere dell'inchiesta verranno presentati ed analizzati i diversi ruoli della vittima e dell'imputato, dalle fasi delle indagini ai processi penali e civili nonche' l'azione risarcitoria. Come viene risarcita, in termini penali e civili la vittima, qual e' il suo ruolo nel processo.

La Goodnews di questa settimana s'intitola ''SQUADRA MIA'' di Giuliano Marrucci.
Nel 2008 due giovani imprenditori marchigiani raccolgono 20 mila adesioni sul web. Obiettivo: comprare una quota di una societa' di calcio e cambiare il mondo del pallone. Basta versare una quota di 60 euro e si diventa soci della prima societa' calcistica in Italia gestita direttamente dai tifosi. Una strada lunga e faticosa, ma i precedenti non mancano. Come le squadre degli United of Manchester e dell'AFC Wimbledon, cooperative di supporters dove con 10 euro si diventa soci e si decide del destino della squadra della propria societa'.


sono previste le repliche di questa puntata su Raisat Extra nei seguenti giorni:
lunedi' alle 10 e alle 21 e sabato alle 23.
E' visibile su Digitale terrestre in Sardegna, Lazio (escluso di Viterbo), Campania, Piemonte, Trentino e Valle D'Aosta.
Rai Sat Extra e' visibile su tutto il territorio nazionale attraverso la piattaforma satellitare TvSat utilizzando l'apposito decoder (TvSat).
Il video e la trascrizione integrale del testo della nuova inchiesta sara' on line sul nostro sito www.report.rai.it dieci minuti dopo il termine della messa in onda.

martedì 6 aprile 2010

DRAQUILA - L'ITALIA CHE TREMA , il film di Sabina Guzzanti



Uscirà il 7 maggio 2010 il film documentario di Sabina Guzzanti sul terremoto dell'Aquila.
Il titolo è Draquila-l'Italia che trema.

Sicuramente sarà un evento, sicuramente Sabina userà la sua satira impareggiabile e tagliente per entrare nelle nostre coscienze e per informare più di quanto abbiano potuto fare mille telegiornali asserviti a Berlusconi.


Per vedere il trailer clicca qui

MARCO TRAVAGLIO, passaparola del 5 aprile 2010

lunedì 5 aprile 2010

PASQUA E PEDOFILIA

Auspico che i fedeli cristiani capiscano che il Vaticano è corrotto e irrecuperabile, il silenzio sulle violenze commesse su tantissime piccole vittime è orribile e inaccettabile.
Ratzinger ha pure il coraggio di criticare l'aborto mentre escono sempre più notizie sui suoi coinvolgimenti sugli insabbiamenti.
Ma come ragionano questi altissimi prelati? Nella pancia superprotezione per il feto e poi appena esce, cinque o sei anni ed è pronto ..... carne fresca per i porci comodi di troppi, troppi abusi esercitati nel silenzio complice del Vaticano.
Chi crede in Dio a questo punto dovrebbe guardare negli occhi i propri figli ed esercitare la propria fede ovunque, ma lontano dalle chiese e dai catechismi, perchè sicuramente non sono tutti coinvolti, ma non sono più credibili; perchè se il vostro parroco si divertisse a molestare i vostri bambini, loro farebbero di tutto per non farvelo sapere mai, non sono più degni della vostra fiducia.
Dio è in ogni luogo , o sbaglio? e allora potete pregarlo anche nella vostra cucina.

venerdì 2 aprile 2010

CHIEDERE RIMBORSO IVA SULLA TASSA RIFIUTI

Dal blog di Grillo:
Chi ha pagato l'Iva sui rifiuti, pari al 10% del totale, può chiederne il rimborso per gli ultimi 10 anni (vedi sito Codacons). L'Iva non può essere pagata su una tassa e lo smaltimento rifiuti è considerato tale. Il costo dello smaltimento rifiuti dovrebbe tendere a zero con politiche di riciclo e di diminuzione degli imballaggi. Per ora risparmiamo il 10%.
"La Cassazione ha stabilito che la tassa dei rifiuti è di fatto una tassa e non una tariffa; di conseguenza hanno applicato l'iva su un importo dove non doveva essere applicata in quanto appunto "tassa". Pertanto tutti gli utenti hanno diritto al rimborso del 10% dei 10 anni retroattivi, inoltre controllando sul sito "federconsumatori" si evince che chi richiede il rimborso (che come al solito arriverà, lentamente, ma arriverà) bloccherà di fatto l'iva sulle prossime fatture. Chi non lo fa si troverà a continuare a pagare tutto come prima perché, come capita solo in Italia, gente come anziani o fasce inferiori che non sanno i loro diritti non ne usufruiscono "in automatico", ma solo se se ne accorgono e fanno richiesta. Pertanto vi allego il modulo che contiene le spiegazioni per la compilazione, anche in formato word se volete compilarlo direttamente a video.
Fate girare comunque tale comunicazione che, come al solito, i mezzi di comunicazione non ne parlano."

Chiedete il rimborso dell'Iva.
Scaricate e inoltrate il: "Modulo richiesta di rimborso dell’IVA per la Tariffa di Igiene Ambientale/ Tassa di Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani"

aggiornamento: no ai rimborsi, articolo di altroconsumo