giovedì 29 ottobre 2009
martedì 27 ottobre 2009
LIBERA, Napolitano non mi convince
Ma dove volevo arrivare? al fatto che poche settimane fa Sonia Alfano, europarlamentare dell'Idv e figlia di una vittima della mafia, si mobilitava con forza per denunciare la situazione dell'Italia dove l'informazione è semilibera e dove il Presidente del Consiglio ha avuto frequentazioni con mafiosi (Mangano, noto boss ora deceduto, soggiornò 2 anni ad Arcore anni fa), e uno è parlamentare Pdl con una condanna di 1° grado sulla testa a 9 anni per associazione mafiosa, un certo Dell'Utri, che guarda caso risulta il referente di Cosa Nostra della trattativa di cui si parla molto in questi giorni, e che guarda caso è anche il creatore di Forza Italia.
E cosa disse pubblicamente il Presidente della Repubblica Napolitano dopo le denunce di Sonia Alfano? Disse che non si doveva fare da cassa di risonanza in Europa dei problemi interni del nostro paese, in altre parole invitava gli europarlamentari dell'Idv a stare zitti che i panni sporchi si lavano in casa, sapendo bene che in casa nostra non si può lavare un bel niente.
Allora io non mi riconosco in un Presidente che si contraddice, e che nelle manifestazioni predica bene, ma dopo bacchetta chi si attiva sul serio. Forse lui e altri politici credono che tutti gli italiani non abbiano più memoria ma non è così. Ciò di cui parlo è nel video sotto, riguardante la manifestazione delle agende rosse di qualche settimana fa.
W Sonia Alfano.
lunedì 26 ottobre 2009
RISPARMIARE SULLA CORRENTE SPEGNENDO GLI STAND-BY, da Report del 25 ottobre 2009
-Post di aggiornamento (1 novembre 2010)
giovedì 22 ottobre 2009
ANNOZERO, puntata del 22 ottobre 2009
lunedì 19 ottobre 2009
DANIELE LUTTAZZI, La guerra civile fredda (Feltrinelli)
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dalla scheda di presentazione:
Daniele Luttazzi
La guerra civile fredda
Dopo aver introdotto nel dibattito pubblico il concetto di golpe al rallentatore, con cui illustrava, nel 2002, le analogie fra il piano piduista di Gelli e il programma berlusconiano, Daniele Luttazzi aggiorna spregiudicatamente il quadro con l’esame satirico della tappa successiva: la guerra civile fredda.
La “guerra civile fredda” è l’esito del progetto organico, reazionario, fatto di disuguaglianze e gerarchie, che è in atto da un ventennio nel Paese. Ne sono conseguiti, fra l’altro, un aumento del 553% della cassa integrazione, una manovra economica che beffa i ceti medi e un piano federalista che porterà alla divisione fra regioni di serie A (magari da annettere alla Carinzia) e di serie B.
Se risulta paradossale, allora, l’appoggio che col loro voto i cittadini italiani stanno dando alle politiche classiste che da anni li danneggiano, una spiegazione tuttavia c’è.
Che Berlusconi e la Lega continuino a vincere le elezioni; An si fonda col PdL; Di Pietro cresca nei sondaggi; il PD resti inconcludente; Prodi abbia battuto Berlusconi per ben due volte; la Chiesa attragga fedeli da duemila anni; e Grillo riempia i palazzetti e le piazze coi suoi Meet up; lo si deve innanzitutto al potere di una straordinaria tecnica di persuasione: la narrazione emotiva.
Circa trent’anni fa, le strategie del marketing politico USA hanno raggiunto un nuovo livello di consapevolezza con la scoperta, da parte dei think-tank di destra, che l’elettorato non vota in modo razionale, ma in base a suggestioni emotive. Il programma elettorale diventa secondario, se non sai come raccontarlo. Vinci le elezioni (è questo il grande trucco) se lo sai raccontare come una storia: una storia che crei con l’elettore un legame emotivo.
Nella nuova realtà politica, tutta emotiva, la popolarità sostituisce la legittimazione; la vittoria la credibilità; e i sondaggi l’ideologia. Una volta agganciato emotivamente, l’elettore sospende la propria capacità critica e finisce per votare anche chi, a conti fatti, non gli converrebbe.
In questo libro, stimolante e divertentissimo, la satira feroce di Daniele Luttazzi esplora in lungo e in largo i 5 elementi fondamentali della narrazione emotiva con un profluvio di casi tratti dalla cronaca più recente, mostrando come l’analisi narratologica riesca non solo a spiegare certi fatti, ma anche, soprattutto, a prevederli.
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p.s. per chi si è allarmato ("Cos'è, un saggio politico?") non cogliendo la parodia (troppa tv ottunde): vi sbudellerete dalle risate.
(E' un saggio politico.)
sabato 17 ottobre 2009
giovedì 15 ottobre 2009
IL FATTO QUOTIDIANO e i disservizi di Poste Italiane
E' già la seconda volta che mi succede nel giro di dieci giorni; la prima volta, dopo aver fatto tutti i reclami e dopo aver contattato chi di dovere, mi è arrivata la copia verso le ore 15 portata apposta da un postino; oggi non è arrivata per niente e sono incazzato come una iena.
Al numero telefonico del servizio abbonamenti del Fatto mi hanno confermato che è un problema delle Poste che stanno incontrando tutti gli abbonati; ripeto: è responsabilità delle Poste, al "Fatto" mi hanno detto anche che ci sono stati incontri coi vertici delle Poste per segnalare il grave problema, mi hanno detto anche che hanno seguito il percorso di copie "civetta" e il problema si ripresenta con una regolarità molto sospetta, al chè fra gli abbonati circola l'ipotesi di un vero e proprio boicottaggio contro il giornale più libero e scomodo che c'è.
Invito tutti coloro che incappino in questo problema a inoltrare reclamo ufficiale per aiutare la redazione del Fatto (che sta facendo il diavolo a quattro) a risolvere questo problema.
Ecco le istruzioni:
-mandare una mail al servizio abbonamenti: abbonamenti@ilfattoquotidiano.it e segnalarlo anche telefonicamente al numero: 02.66506795
-compilare il form di reclamo on-line oppure via posta seguendo le istruzioni del sito delle poste
Ma la cosa più importante di tutte è fare reclamo telefonico:
- numero verde: 803.160 gratis da rete fissa
- numero da rete mobile: 199.100.160
Io per fare la mia segnalazione da cellulare ho speso 4,65€ ( per la seconda volta) e la cosa mi rompe i coglioni non poco, ma invito tutti a farlo perchè la somma delle segnalazioni ufficiali può spingere sulla risoluzione del problema.
Le nostre "bene amate" poste devono capire che noi lettori del Fatto Quotidiano non siamo gente che si lascia togliere un diritto così facilmente e che gli romperemo i coglioni a morte affinchè la nostra copia del giornale arrivi puntuale tutti i giorni.
In culo a Silvio !!!!!
aggiornamento:
- telefonando al n° 02-66506795 è possibile volturare il proprio abbonamento postale commutandolo in coupon coi quali si può ritirare il quotidiano nelle edicole, occorre però verificare che arrivi nella propria città, meglio andare nelle edicole di persona a chiedere perchè l'elenco sul sito spesso non è aggiornato.
mercoledì 14 ottobre 2009
martedì 13 ottobre 2009
sabato 10 ottobre 2009
mercoledì 7 ottobre 2009
martedì 6 ottobre 2009
ANNOZERO, puntata del 9 ottobre 2009
Nel video qui sotto la battuta di Berlusconi riferita ai legami con cosa nostra emersi dalla puntata:
lunedì 5 ottobre 2009
domenica 4 ottobre 2009
editoriale Minzolini sulla manifestazione libertà di stampa (tg1 3ottobre09)
Il tg1 è veramente indecente. Minzolini offende la nostra intelligenza. Anche l'ipocrita Bossi tiene il gioco di Silvio dicendo che i giornali sono liberi di insultare, proprio lui che decine di anni fa attaccava Berlusconi dandogli anche del mafioso. Noi abbiamo ancora un pò di memoria .... lo devono capire.
giovedì 1 ottobre 2009
ANNOZERO, puntata del 2 ottobre 2009
Rivedi tutta la puntata: clicca