
E' ovvio che ora si scusino, dopo il casino che è successo, dopo l'indignazione per la totale non curanza dei morti.
Il punto grave e incontestabile è però uno solo: possono sbracciarsi e prodigarsi campando mille scuse ma la realtà è ciò che pensano veramente dietro a questa marcia indietro di facciata!
Ciò che pensano veramente è espresso proprio da quell'applauso, che è sbocciato spontaneo fra gli industriali, senza rendersi conto del casino che avrebbe suscitato; poi forse soltanto un minuto dopo si saranno guardati fra di loro e si saranno detti: "speriamo non si sappia in giro".
Gli industriali pensano veramente che la sicurezza sia un costo che si dovrebbe abbattere il più possibile, e purtroppo lo fanno in tutte le fabbriche d'Italia, e non si muove nulla finchè non ci scappa il morto, i controlli delle Asl non esistono, si muovono solo dietro denuncia, e chi denuncia la propria fabbrica? pochi, assai pochi, anche perchè con la denuncia è come se si sottoscrivesse un licenziamento che prima o poi, con vari sistemi, arriverà.
Chiudendo il discorso, nelle scuse di Confindustria ci vedo solo tonnellate di ipocrisia, la verità sta in quel battere di mani per sostenere il suo uomo, Espenhahn, colpito secondo i confindustriali da una pena troppo dura per esser stato responsabile soltanto della morte di sette operai bruciati vivi.
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