
Elezioni amministrative il 15 e 16 maggio e referendum a metà giugno. Il governo ha deciso di evitare ancora una volta l'election day scatenando da parte dell'opposizione le polemiche sui 300 milioni di euro buttati per organizzare una doppia (tripla se si contano i ballottaggi) consultazione. I referendum, relegati alla data "balneare" del 12 giugno, devono fallire. Berlusconi è terrorizzato dal quesito sul legittimo impedimento molto più che da quelli su acqua pubblica e nucleare. Non tanto per il merito della questione (con la bocciatura parziale di gennaio la Consulta ha già di fatto "svuotato" la legge), quanto per la paura del premier di un plebiscito contro di lui: se il 51 per cento degli aventi diritto rispondesse al quesito, sarebbe probabile la vittoria del "sì". A quel punto la sfiducia a Berlusconi, fallita in Parlamento, arriverebbe proprio dal popolo a cui la maggioranza e il Cavaliere si appellano di continuo.
- Chiediamo al Ministro dell'Interno On. Roberto Maroni di accorpare l'appuntamento referendario con le elezioni amministrative che si terranno in molte città a maggio.
- Per due motivi:
- > facilitare la partecipazione democratica al referendum
- > risparmiare soldi pubblici per 400 milioni di euro
Pensa, con 400 milioni di euro si potrebbero istallare impianti eolici per dare energia a circa 200.000 famiglie italiane.
Chiedi al On. Ministro Maroni di votare a maggio, favorendo la partecipazione democratica e risparmiando soldi pubblici. Se saremo in tanti fare pressione, il Ministro dovrà ascoltarci.
Inoltra la petizione anche ai tuoi contatti e condividila su Facebook.
- Grazie per la tua firma e per tutte quelle che riuscirai a raccogliere.
Salvatore Barbera Responsabile campagna Nucleare Greenpeace Italia
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