sabato 20 novembre 2010

motivazioni sentenza Dell'Utri: mediava tra Berlusconi e mafia


"Silvio Berlusconi negli anni '70 e '80 preferiva accordarsi con la mafia piuttosto che denunciare le estorsioni alle autorità". E' una delle conclusioni a cui sono arrivati i giudici della Corte d'Appello di Palermo, presieduta da Claudio Dall'Acqua, nelle motivazioni della sentenza di condanna in secondo grado di Marcello Dell'Utri (leggi l'articolo). Il 29 giugno scorso, Dell'Utri è stato condannato a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. "Vi è – scrivono i giudici in un capitolo delle motivazioni – un'indiretta conferma del fatto che anche Silvio Berlusconi in quegli anni lontani, pur di risolvere quel tipo di problemi, non esitava a ricorrere alle amicizie "particolari" dell'amico siciliano che gli garantiva la possibilità di fronteggiare le ricorrenti richieste criminali riacquistando la serenità perduta ad un costo per lui tollerabile in termini economici". Attività di "mediazione", "canale di collegamento tra l'associazione mafiosa cosa nostra, in persona di Stefano Bontate, all'epoca uno dei suoi più autorevoli esponenti, e Silvio Berlusconi" (leggi l'articolo). Sono queste le parole utilizzate dai giudici. Il parlamentare era stato condannato per i fatti avvenuti fino al 1992 e assolto per quelli successivi. Nelle motivazioni si chiarisce anche il ruolo di Vittorio Mangano. Il mafioso fu assunto, sempre su intervento di Marcello Dell'Utri, come stalliere nella villa di Arcore non per accudire i cavalli ma "per garantire l'incolumità di Silvio Berlusconi"

1 commento:

  1. A leggere le motivazioni della sentenza, il premier sembra essere semplicemente la vittima di una cattiva amicizia, costretto a soddisfare richieste mafiose! attraverso un criminale amico, che mediando opportunamente, lo costringeva a esaudire varie richieste – allora è tutto chiaro! – poiché sono convinto che i mafiosi godono di una cultura elevatissima come me, che da piccolo ho presto iniziato a leggere paperino e topolino, così ho capito, che il superfortunato premier, al mondo è secondo soltanto allo zio Paperone! anche Egli infatti, ha scoperto sicuramente il decino (talismano porta-fortuna) che ha determinato il suo arricchimento senza limiti, per questo motivo e per il bene del popolo, il premier, ha dovuto rinunziare alla sua splendida vocazione di cantante e animatore sulle navi. Fra le richieste mafiose più evidenti, piccoli insulti ai magistrati che tutti abbiamo ascoltato sbalorditi! ora è tutto chiaro! ad esempio: – associazione per delinquere, talebani, mentalmente disturbati, politicizzati, “Alcuni pm vogliono sovvertire il risultato elettorale”, comunisti ecc. – mai nella storia infatti nessun premier aveva pronunziato insulti ai magistrati e alle altre istituzioni! – Tutte queste cattiverie sicuramente le ha preteso la mafia, lui, povera vittima! non avrebbe mai pronunciato queste frasi! – persino il BUNGA BUNGA è una cattiva invenzione della mafia, usata per mettere il premier in ridicolo – e la legge sulle intercettazioni?, una richiesta trucco della mafia per non essere ascoltati, fortunatamente finora non è andata in porto – grazie alle motivazioni di questa sentenza forse è tutto chiaro?!
    Sicuramente Maroni nella trasmissione di Saviano farà ulteriori e reali chiarimenti !
    FRANCESCO BUFFA DESIGNER

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