

Io c'ero, per dare solidarietà agli ex colleghi della Manuli e anche per la nostra situazione alla Maflow che resta di grande criticità. Non si può più fare finta di niente e pensare che tocchi solo agli altri, perchè questa crisi ha dato il giusto alibi agli imprenditori per fare profitto facendo leva sulle nostre vite. Troppo comodo sfruttare la cassa integrazione in Italia mentre si produce a pieno ritmo in Cina o in Polonia.
Il fatto è che piano piano ci stiamo finendo tutti quanti ...... nella merda !!!!!
Purtroppo da questo Governo non può venire nulla di buono perchè è stato sempre di più garantista verso i manager che hanno mandato in malora le aziende, e verso se stesso per coprire le sempre più vergognose magagne di Berlusconi.
L'auspicio è che il dittatore cada in fretta e sparisca per sempre con tutta la sua politica basata sul nulla più assoluto: tette, culi, fiction, spot, propaganda ...... ma sarà molto dura.
Bravi ai ragazzi della Manuli per aver riunito tanta gente senza bandiere nonostante la contro-manifestazione di cgil, cisl e uil a Pagliare.
Tra che si parla di democrazia, libertà ed i partiti si contrappongono, le tasse indirette, che sono il doppio delle dirette, continuano a cannibalizzare la percentuale di popolazione rimasta senza reddito, o con un reddito insufficiente (tutti si può diventare poveri). Questo succede da molto tempo ma nessuno di quelli che potevano farsi sentire ha mai protestato; in fondo è tutto legale.
RispondiEliminaQuando non si ha reddito o un reddito sufficiente vuol dire che la società, o lo Stato, non dà nulla o dà troppo poco.
Dove la società o lo Stato in sua rappresentanza non dà abbastanza, pretendere tasse è furto e fatto coattivamente è estorsione.
Non siamo più al tempo del Re assoluto in cui le tasse erano sacre e fare la fame per il proprio Re veniva ricompensata con il paradiso. Ma tutt’oggi questo non sembra affatto chiaro a nessuno.
Il lavoro si può perdere magari a cinquant’anni, la salute anche ed allora ci si ritrova nei guai.
A questo punto, dopo sessant’anni, bisogna partire da una base ben precisa in cui chi non ha reddito sufficiente non deve pagare alcuna forma di tassazione perché altrimenti, non potendo recuperare le tasse con un reddito adeguato, finisce per pagare, lentamente, tutto per tutti.
Questa misura eviterebbe che lo Stato continui il cannibalismo dei poveri per poter mantenere gli “indispensabili” al suo funzionamento o i più fortunati.
Cannibalismo che permette e permetterà la sostenibilità del sistema in tempi di crisi economiche, energetiche e di sovrappopolazione (chi non ha abbastanza soldi o non si potrà sposare o naufraga il matrimonio e portano via anche l’unico figlio fatto in economia).
Lo Stato potrebbe garantire ai poveri i tre pasti giornalieri a € 1,53 totali (vitto del carcerato). Siccome non lo vuole fare bisogna pretendere, come minimo, il detassamento completo dei redditi insufficienti. Almeno la società potrà dire agli esclusi di non dovergli nulla (alla faccia del diritto al lavoro ed il dovere alla solidarietà che nessuno ha voluto e vuole osservare).
Sicuramente nessuno dice queste cose chiaramente perchè per compensare il mancato introito lo Stato finirebbe per aumentare molto le tasse dirette di chi può pagare.
Ma sarebbe colpire se stesso.
Lo Stato non siamo noi.
Poco importa se l’aumento delle tasse dirette sia un po’ come una giusta multa dello Stato alla società che ha eluso il diritto al lavoro o il dovere alla solidarietà costituzionale.
Diceva un antico saggio: “I poveri sono il pascolo dei ricchi” (Bibbia).
Il problema è che la maggioranza dei cittadini non vuole tanto partecipare (vedi assemblee condominiali dove si raggiunge il numero legale per miracolo, con le deleghe e dopo tante insistenze anche per discutere di spese ingenti di dubbia utilità) quanto guadagnare il più possibile senza dare una lira a nessuno. La cieca obbedienza a chi paga (o sembra essere quello che paga) non costa nulla, basta che paghi bene.
D’altronde con la verità si guadagna molto poco e la famiglia oggigiorno costa un sacco se non bisogna addirittura mantenerne due o tre dei precedenti divorzi.
Chi continuerà a tacere o a parlare a mezza bocca significa che gli piacciono molto i poveri e in fondo (che diamine!) non può migliorare un mondo che non vuole essere migliorato.
Ma la libertà non la merita.