Le ripercussioni politiche e finanziarie del divorzio di Berlusconi
[Le Monde]
Questa volta è stato troppo: giovane, bionda, slanciata, studentessa e presentatrice televisiva occasionale, Noemi Letizia ha avuto la meglio sulla coppia formata da trent’anni da Silvio e Veronica Berlusconi. Dopo essere venuta a sapere della presenza di suo marito, la sera di domenica 26 aprile, alla festa di compleanno della ragazza alla periferia di Napoli, Veronica ha deciso di chiedere il divorzio dopo diciannove anni di matrimonio. “Una dolorosa questione personale”, ha commentato, domenica 3 maggio, il capo del governo italiano.
Quella sera, Noemi festeggiava i suoi 18 anni. Silvio Berlusconi le regala una collana: “Sono troppo contenta, ha dichiarato un po’ più tardi la giovane. Un regalo ancora più bello? ”Papi” non poteva farmelo”. “Papi”? È così che Noemi Letizia chiama Silvio Berlusconi.
Scoprendo il resoconto della serata martedì 28 aprile sul quotidiano La Repubblica, Veronica Berlusconi, seppur abituata alle infedeltà del marito, ha deciso di consultare un avvocato. Era già rimasta sorpresa dal sapere che suo marito si apprestava a presentare, sulle liste del suo partito alle elezioni europee, alcune prosperose soubrettes della televisione. La sera stessa, alle 10, manda una lettera all’agenzia di stampa Ansa.
Attacco su due fronti
Veronica Berlusconi attacca su due fronti. Politico: “La presenza di belle donne in politica non è né un difetto né una qualità, scrive. Ma quello che viene fuori oggi, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte le donne”. Personale: “Non è mai venuto a nessun diciottesimo compleanno dei suoi figli, pur essendo stato invitato”.
Da parte sua, il capo del governo denuncia “una manovra della stampa di sinistra dalla quale la Signora si è lasciata ingannare”. Noemi Letizia? Una ragazzina che conosce da sempre e che non sarebbe altro che la figlia dell’autista di Bettino Craxi. Ma proprio il figlio dell’ex-presidente del consiglio morto in esilio smentisce: “Mio padre non ha mai avuto un autista dal cognome Letizia”. La stampa approfitta di questa vicenda privata. Quella dell’opposizione sostiene la first lady; i quotidiani di destra esaltano il machismo del presidente del consiglio come una prova “d’italianità”.
Entrata nella vita del “Cavaliere” come Veronica Lario, nel 1980, la Signora Berlusconi è sempre rimasta in disparte. Interprete di ruoli secondari, è stato l’aver calcato il palcoscenico del teatro Manzoni a Milano ad averle permesso di sedurre Silvio Berlusconi, vent’anni più vecchio, sposato e di due figli. Dieci anni e tre figli più tardi, si sposano, sotto il regime della separazione dei beni. Ben presto, le loro vite si separano: fisicamente, non vivono più sotto lo stesso tetto; politicamente: lei non sostiene la guerra in Iraq, vota “si” al referendum sulla fecondazione assistita. “Non ho mai votato per mio marito”, affermerà poi.
In gioco 8 miliardi di euro
Il tempo non ha cambiato nulla: mentre Berlusconi è ossessionato dal voler dar prova del suo vigore, lei sogna “viaggi sulle strade come Chatwin e Kerouac”. Lui fa i complimenti a una deputata del suo partito: “Con lei andrei dovunque”. Lei esige e ottiene pubbliche scuse. Nell’estate 2008, tentano di interpretare il ruolo della coppia riunita. Lei guarda altrove. Dopo la fine dell’estate, Silvio frequenta i night-clubs di Milano, lei assiste all’università di Milano alla discussione della tesi di una delle sue figlie sulla “morale nel capitalismo”.
Dietro questa separazione, c’è in gioco un’altra vicenda: quella del controllo dell’impero Finivest da parte dei figli dei due matrimoni che si frequentano appena e che il divorzio allontanerà di più. Ognuno detiene il 7,65% del capitale. Coalizzati, i tre figli di Veronica – Barbara, Eleonora e Luigi – potrebbero matematicamente prendere il controllo dell’azienda a discapito di Piersilvio e Marina, nati dal primo matrimonio di Berlusconi.
In questa “Dinasty” all’italiana, sono in gioco 8 miliardi di euro. Per quanto riguarda Noemi Letizia, non risponde più al telefonino. Neanche per “Papi”?
Quali conseguenze politiche?
Silvio Berlusconi resterà politicamente indebolito dai commenti della moglie che, secondo la stampa, sarebbe stata ferita dallo scoprire ch’egli “frequenta una minorenne?”. Mentre il capo del governo si vanta di detenere un “record di popolarità” con una percentuale di consenso del 75%, Mario Adinolfi, membro della direzione del Partito democratico (PD), sostiene che il “divorzio è una questione politica”. “Possiamo immaginare Obama resistere ad un colpo simile da parte di Michelle, o Sarkozy toccato in questo modo da Carla Bruni senza che vi sia dibattito pubblico e politico?”, ha proseguito. Invece, Luigi Zanda, senatore del PD, pensa che sia necessario “dissociare le lotte politiche dalle vicende personali”.
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