
Ernesto Guevara De La Serna era nato in Argentina il 14 giugno 1928, gran studioso frequenta l'Università ed effettuerà molti viaggi nell'America Latina dove toccherà con mano la miseria e la povertà delle popolazioni sottomesse alle dittature e all'imperialismo statunitense, infine diventerà medico.
Lui studiava molto, leggeva continuamente, parlava benissimo il francese e si unì a Fidel Castro per liberare Cuba dalla dittatura di Batista; missione portata a termine trionfalmente soprattutto grazie al suo contributo come comandante della "colonna otto" dei ribelli che entrò a Santa Clara per la battaglia decisiva.
Lui era ammirato da tutti, la sua fama lo precedeva fra i villaggi che man mano venivano liberati, lui non era un ufficiale qualunque, lui era l'esempio per tutti, il suo egualitarismo era impressionante, non voleva privilegi, si sedeva al tavolo con la truppa, fra un'imboscata e l'altra insegnava loro a leggere e scrivere, divideva tutto ciò che aveva con gli altri, disprezzava il denaro in ogni sua forma ed infatti ne era sempre sprovvisto; durante i combattimenti trattava i prigionieri con dignità e rispetto, curandoli sempre e liberandoli subito dopo senza condizioni.
Una volta liberata Cuba diventò anche ministro dell'economia e contribuì ad alfabetizzare la popolazione e i bambini; poco dopo sentì il bisogno di andare a liberare altri paesi sottomessi all'imperialismo, infatti per lui non era un problema solo di Cuba, ma era globale ........ cioè era convinto che tutti i popoli della terra dovessero liberarsi dalle dittature filo americane, voleva creare molti Vietnam in tutto il mondo.
Emblematico ed emozionante il discorso ai lavoratori cubani nel '64, dove già si intuiva dalle sue parole che il suo destino lo avrebbe portato nel Congo per la sua idea di rivoluzione a 360°
La sua missione di inseguire la Rivoluzione come concetto di combattere ogni ingiustizia ovunque essa si manifesti lo porterà a combattere in Congo senza successo non per causa sua ma per l'indolenza dei ribelli congolesi, e in Bolivia dove troverà la morte tradito dal partito comunista boliviano il quale, promettendogli appoggio prima e boicottandolo poi, lo consegnerà di fatto alla CIA e da Washington arriverà il messaggio che Guevara deve essere ucciso.
Il soldato che fu designato per assassinarlo entrò nella stanza ed era visibilmente teso ed esitava, tale era il peso dell'esecuzione che doveva compiere, il Che stava seduto atterra con le mani legate, lo guardò e gli urlò: "dispara, cojudo, dispara! cierra los ojos y dispara!" (spara, coglione, spara! chiudi gli occhi e spara!). Ora è per sempre nella leggenda e nei nostri cuori.
Hasta la victoria siempre! o patria o muerte!
caro max ti ringrazio di avermi chiamato in causa in questa tua bellissima disquisizione sul "CHE";
RispondiEliminache dire, sfondi una porta aperta anch'io annovero tra i miei miti questo personaggio storico e candido nell'anima, al qule nessuno ha mai potuto attribuire brutte parole o brutte azioni.
Personalmente lo ritengo uno dei personaggi più importanti della storia moderna, fortunatamente moderna!
Sono sicuro che se fosse vissuto in un'epoca nella quale non avesse potuto lasciare delle testimonianze tangibili e, per l'appunto moderne, di lui ci avrebbero fatto perdere le tracce come hanno fatto per tanti altri personaggi storici ma scomodi.
Del "CHE" invece è ancra vivo il ricordo, fulgido l'esempio e disinteressato l'operato che si è proteso solo verso la Giustizia.
Nessuno può dire il contrario! La storia ce lo stà confermando, spero solo che le coscienze si voltino a guardarlo, soprattutto in questo periodo di crisi che dovrebbe far ripensare tutti ai veri valori della vita.
ciao a tutti mau.