
ecco le dichiarazioni della vedova Marisa Grasso:"I miei sentimenti nei confronti di chi ha ucciso mio marito non sono cambiati: non c'è perdono".
Devo ammettere che sono solidale con lei, neanch'io posso perdonare chi uccide per sfogo personale, per ignoranza, per sentirsi forte in mezzo a un branco di idioti ..... niente perdono per chi non ha rispetto per la vita umana.
Avevo 16 anni ed ero davanti alla tv in una bella sera di maggio, c'era la finale di coppa dei campioni Juve-Liverpool, all'apertura del collegamento si vedono immagini apocalittiche, tutta la gente in mezzo al campo, Pizzul commentava confusamente che era successo qualche incidente, e poi più tardi cominciavano ad arrivare le notizie di vittime, 39 morti se non vado errato per il crollo di un parapetto dello stadio belga dell'Heysel in seguito ad una carica degli hooligans verso i tifosi italiani, e dopo tutto questo si giocò anche la partita, fu uno shock vedere in tv tutta quella violenza di massa.
Sono passati più di vent'anni e mi accorgo che le cose non sono molto cambiate, ci sono dei veri e propri delinquenti che vanno allo stadio per commettere reati, perchè è un luogo pieno di gente dove possono sfogare la loro cattiveria repressa, rovinando uno spettacolo che altrimenti sarebbe bellissimo.
Il calcio oggi non è più uno sport. E' un'attività di natura economica intorno alla quale girano interessi di varia natura.
RispondiEliminaPerchè non si è mai voluto andare a vedere chi e cosa ci sia realmente dietro gli ultras?
Per quanto riguarda la morte dell'ispettore Raciti, io spero che si faccia quella chiarezza che ancora non c'è ma in Italia questo succede raramente...
Ho conosciuto sia tifosi estremisti che poliziotti.
RispondiEliminaC'è un vero odio tra molti di loro e c'è, in entrambi gli schieramenti, chi prova gusto nello scontro fisico.
E poi credo che arrivare a certe cose è dimostrazione di fanatismo tipico di persone con poca cultura o scarsi principi di convivenza e rispetto...
bahrabba.wordpress.com
Mi pare che non ci sia certezza che la morte di Raciti sia stata causata dall'ultras catanese piuttosto che da una manovra errata del mezzo dei carabinieri. Questo non vuol dire che io non condanni la violenza, dentro e fuori dagli stadi, ma odiare un capro espiatorio mi sembra eccessivo.
RispondiEliminaIl problema fondamentale è che oggi non esiste più rispetto per niente... Io sono un tifoso, ma mai e poi mai mi darei appuntamento con altri pazzi scalmanati solo per prendersi a botte!
RispondiEliminaRicordiamoci che gli scontri nel quale è morto Raciti, sono successi prima della partita, cioè quando non c'era motivo di prendersi a mazzate!
Ripeto, Filippo Raciti è morto mentre faceva il suo mestiere da 1200 € al mese, ucciso (anche se non direttamente) dal gusto della violenza da parte di alcuni deficenti!
Questo non è ne sport ne contestazione... questa è stata VIOLENZA!
NON DOBBIAMO ACCETTARE LA VIOLENZA, Nè NELLA VITA, TANTOMENO NELLO SPORT!
ciao ciao