GIUSTIZIA COME IL LAVORO, difficile da ottenere e con scadenze sempre più brevi

PARMA - Ferdinando Carretta è in libertà vigilata. Il parmigiano che nell'89 uccise padre, madre e fratello, ma nel '99 fu assolto perche' incapace di intendere e volere, è oggi sostanzialmente libero.
Ne ha dato notizia La Gazzetta di Parma scrivendo che Carretta rimarrà a vivere nella comunità riabilitativa di Barisano (Forlì), considerando che da oltre un anno fa l'impiegato in una cooperativa della zona. Carretta potrà cambiare residenza solo con l'autorizzazione del magistrato di sorveglianza.
La libertà vigilata arriva dopo sette anni e mezzo di ospedale psichiatrico giudiziario e uno e mezzo di "licenza esperimento" nella comunità forlivese. E' stato il magistrato di sorveglianza di Mantova, Marina Azzini, ad accogliere la richiesta di trasformazione della misura di sicurezza presentata per la prima volta dagli avvocati di Carretta, Marco Moglia e Gianluca Paglia.

La decisione è stata presa al termine dell'udienza che si è tenuta nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere, in cui Ferdinando era stato internato. (ANSA).

E' uno dei tanti paradossi della giustizia sommaria italiana ............ ha ucciso padre, madre e fratello ............. ma io mi chiedo: "ma in quale caso un'assassino sconta un'ergastolo? se Carretta non è da carcere a vita, chi lo è? vuol dire che in questo paese si può fare proprio tutto ................... come ad esempio commettere un reato grave, poi farsi eleggere Presidente del Consiglio, ed infine varare una Legge che depenalizzi quel preciso reato ............. ma no dai, chi sarebbe capace di una tale bassezza?"
POVERI NOI.